Jaisalmer la città dorata
05-07-2024 11:24 - News Turismo
Jaisalmer si trova nell'India nord-occidentale, precisamente in Rajasthan e non lontano dal confine con il Pakistan.
Ospita poco più di 60.000 abitanti ed è chiamata anche la città gialla, per il colore dell'arenaria impiegata per i suoi edifici.
La notevole distanza da Delhi, Jaipur o dalle altre maggiori città dell'India, obbliga a raggiungere Jaisalmer attraverso tappe intermedie: per chi arriva da Delhi, le tappe tradizionali sono Mandawa e Bikaner, mentre per chi arriva da Jaipur, generalmente si pianificano soste a Udaipur e Jodhpur.
A Jaisalmer c'è anche un aeroporto con qualche volo giornaliero su Delhi, Mumbai ed altri maggiori aeroporti, tuttavia, se non viaggiate in India con auto ed autista, il miglior modo per raggiungere Jaisalmer è probabilmente con un treno a lunga percorrenza.
Per la sua posizione geografica, ai margini del deserto del Thar, l'importanza storica di Jaisalmer è stata notevole, in particolare dal XVII secolo, quando fu l'inizio dell'epoca d'oro per la città: Jaisalmer divenne infatti un importantissimo crocevia ed una vera e propria oasi lungo le piste commerciali tra l'Afghanistan e la Persia, quando i ricchi mercanti fecero costruire splendide haveli.
Per la sua posizione geografica, ai margini del deserto del Thar, l'importanza storica di Jaisalmer è stata notevole, in particolare dal XVII secolo, quando fu l'inizio dell'epoca d'oro per la città: Jaisalmer divenne infatti un importantissimo crocevia ed una vera e propria oasi lungo le piste commerciali tra l'Afghanistan e la Persia, quando i ricchi mercanti fecero costruire splendide haveli.
Attualmente la città vive di pastorizia (soprattutto allevamento di cammelli), di una moderata agricoltura e di un crescente turismo.
Le principali attrazioni a Jaisalmer sono:
Jaisalmer Fort.
Le principali attrazioni a Jaisalmer sono:
Jaisalmer Fort.
Il Forte di Jaisalmer è circondato da mura e bastioni che si snodano per 5 chilometri, lungo il perimetro di una altura che sovrasta la città nuova. Più o meno un quarto della popolazione di Jaisalmer vive ancora entro le mura della città vecchia, la cui costruzione iniziò nel XII secolo, tra contrafforti, antichi palazzi, haveli e templi giainisti. Un vero e proprio museo a cielo aperto ed un patrimonio storico-artistico di valore inestimabile.
Le haveli.
Le haveli.
Le haveli più importanti di Jaisalmer si trovano fuori dalle mura della città vecchia e sono antiche case volute da facoltosi commercianti ed imprenditori, risalenti tra il XVII ed il XIX secolo. La facciata e le mura interne rappresentano un trionfo dell'arte della decorazione: i bassorilievi scolpiti nell'arenaria sono talmente elaborati, che è difficile credere che si tratti di pietra e non di legno.
Il deserto del Thar.
Il deserto del Thar.
A poche decine di chilometri da Jaisalmer, il deserto del Thar offre paesaggi dominati da dune, dove trovano posto anche antichi villaggi. A Jaisalmer sono innumerevoli gli operatori che offrono tour di qualche ora nel deserto del Thar, includendo anche una escursione sui dromedari, motivo per il quale le aree più vicine alla città sono ora frequentate da orde di turisti che hanno trasformato l'area in un circo. Non me la sento pertanto di consigliare questo genere di escursioni: eventualmente, se volete un contatto più autentico con il deserto, è meglio organizzare un tour in 4x4 verso le piste più remote, magari dormendo una notte in tenda sotto le stelle.
Sunset Point.
Sunset Point.
Da una altura della città vecchia, si può osservare un panorama mozzafiato su tutta la fortezza di Jaisalmer, che domina l'area dall'alto di una collina. Il luogo, che ospita anche i padiglioni di un vecchio cimitero brahamano, è aperto dal tardo pomeriggio, per godersi la magica luce del tramonto.
Amar Sagar.
Amar Sagar.
A pochi chilometri da Jaisalmer, un bacino artificiale che si riempie durante il monsone umido, crea un romantico lago navigabile dove si susseguono padiglioni a cupola e dove troviamo anche una haveli ed un tempio dedicato a Shiva.
Gadi Sagar.
Gadi Sagar.
E' un lago artificiale risalente al XIV secolo, al quale si accede attraverso un bel portale in arenaria gialla. Lungo la riva si possono osservare vari ghat (scalinate sacre che scendono verso l'acqua) e padiglioni a cupola. C'è anche un piccolo museo che custodisce esempi di arte popolare.
Per visitare Jaisalmer occorre almeno un giorno intero, dalla mattina alla sera. Si consigliano pertanto un paio di pernottamenti (arrivando la sera prima) in uno dei tanti hotel disponibili sia nella città nuova, sia all'interno della fortezza. Se invece desiderate un tour più approfondito del deserto del Thar o dei villaggi vicini, evitando le oasi piene di turisti nelle immediate vicinanze di Jaisalmer, occorre dedicare più tempo (ed eventualmente, anche pernottamenti fuori dalla città).
Il periodo migliore per andare a Jaisalmer va da novembre a marzo, come per tutta l'India del nord.
Il tour a Jaisalmer inizia con un escursione a Sunset Point (Vyas Chhatri) al tramonto, da dove si può osservare un panorama sull'intero Forte di Jaisalmer che domina in lontananza, da una altura, tutta la città nuova. Il luogo ospita anche un antico cimitero brahamano con i suoi padiglioni. Jaisalmer è chiama anche la città gialla, per il colore dell'arenaria utilizzata in edilizia.
Tra le principali cose da vedere a Jaisalmer, abbiamo infatti proprio l'omonimo Fort, al quale si accede da un'ampia piazza che offre un bel panorama sulle mastodontiche mura e sui bastioni.
La salita verso la città vecchia di Jaisalmer e l'ingresso nella fortezza, avviene lungo una ripida stradina lastricata che attraversa quattro maestose porte della rocca. Il transito alle auto nel forte è vietato (e sarebbe comunque impossibile per le stradine strette), quindi gli unici mezzi che circolano sono motorini e tuk tuk.
Dalla strada di accesso per il Forte di Jaisalmer, si notano grossi massi sferici posizionati sulla cima delle mura, che venivano usati a scopo difensivo facendoli cadere sopra i nemici.
Osservando da vicino le mura delle varie possenti strutture, di evince che i grossi blocchi di pietra che le compongono, sono tenuti insieme a secco, senza l'uso di malte.
Oltrepassate le porte di accesso alla fortezza di Jaisalmer, si accede alla piazza principale del forte, conosciuta come Chaugan Puda o Main Chowk, dove un tempo si svolgeva la terribile pratica dello Johar, ovvero del suicidio collettivo delle donne che, dopo una sconfitta, si immolavano per non farsi catturare dai nemici. Sul Main Chowk si affaccia il Palazzo del Maharawal, sede del Jaisalmer Palace Museum, la cui facciata mostra una incredibile maestria nella lavorazione della pietra arenaria gialla, utilizzata per decorare balconate, verande e finestre.
Sulla Chaugan Puda, di fianco al Palazzo del Maharawal, si affaccia anche un piccolo tempio, realizzato in pietra arenaria gialla come il resto della città.
Il Palazzo del Maharawal è un intricato susseguirsi di stanze e cortili, come in un insieme di scatole cinesi. Ogni volta che si ha la possibilità di osservare la facciata, non si può non restare affascinati dall'incredibile lavorazione della pietra arenaria gialla, scolpita con un tale livello di dettagli, che si potrebbe pensare di tratti di legno piuttosto che di pietra.
Il Palazzo del Maharawal ospita anche il Jaisalmer Palace Museum, dove si può osservare una ricca collezione di oggetti d'epoca, come antichi troni in argento e statue risalenti al XV secolo.
Varie finestre e balconate del Palazzo del Maharawal offrono pittoresche viste panoramiche sul Forte di Jaisalmer e sulla città nuova che si estende ai suoi piedi. Il colore dominante è sempre il giallo, per la pietra arenaria utilizzata sia in passato, sia attualmente.
Alcune sale del palazzo sono state preservate per conservarne l'aspetto originale, influenzato dall'architettura tipica dei vari periodi storici. Nella Sarvottam Niwas (dimora eccelsa) si possono ammirare belle piastrelle cinesi in ceramica blu.
Intanto, continuano a susseguirsi uno dietro l'altro, piccoli cortili sui quali si affacciano balconate di arenaria scolpita con incredibile maestria. I passaggi sono spesso stretti e creano piccoli labirinti, perché questo confondeva i nemici ed impediva di attaccare in massa.
Per quanto potevano essere sfarzose le stanze e decorate le facciate, i bagni erano molto più umili... per non dire, tetri...
Gli stretti, quasi claustrofobici corridoi, che collegano tra loro i cortili, dai quali poi si accede alle varie sale.
Una finestra originale conservata nel museo, mostra la grande abilità degli scultori nello scolpire la pietra arenaria, fino ad ottenere motivi di rara finezza.
Un antico plastico realizzato in arenaria gialla, mostra una mappa tridimensionale della fortezza di Jaisalmer.
Fuori dai palazzi, ma restando ancora dentro le mura della fortezza, la vita si svolge normalmente. Il Forte di Jaisalmer è infatti ancora abitato e possiamo trovare negozi di souvenir, piccoli hotel tradizionali e, ovviamente, le case della popolazione locale.
Una attrazione da non perdere assolutamente quando si visita Jaisalmer, sono i templi giainisti costruiti tra il XII e il XV secolo. L'edificio principale è il Rishabdev Temple del quale ne vediamo la facciata in questa foto.
Il tempio di Rishabdev ospita numerose statue in marmo della divinità e del profeta ed è molto frequentato dai pellegrini che giungono fin qua da tutta l'India.
Il tempio di Rishabdev presenta inoltre squisiti bassorilievi che possono essere ammirati salendo una scalinata che porta sotto alle cupole.
Anche le colonne sono finemente scolpite e presentano intriganti dettagli.
Anche l'adiacente tempio di Sambhavnath, presenta colonne finemente scolpite.
La statua di marmo della divinità nel tempio giainista di Sambhavnath, i bassorilievi incredibilmente dettagliati e le belle statue.
Fuori dalle mura della fortezza, Jaisalmer ha l'aspetto di una tipica città di provincia dell'India, con i bovini che riposano per strada.
Passeggiando per le vie di Jaisalmer, non è raro imbattersi in costruttori di marionette, tradizionale attività artigianale della regione.
Una delle cose da vedere a Jaisalmer, sono le sue meravigliose haveli. Ce ne sono diverse, la più bella probabilmente è la Patwon ki Haveli, risalente ai primi anni del XIX secolo, molto interessante in quanto, avendo subìto solo interventi di restauro minimi, permette di apprezzare meglio il reale aspetto che avevano originariamente queste case, dimora di ricchi imprenditori e commercianti.
Se la facciata esterna della Haveli impressiona per le sue sontuose decorazioni in arenaria pazientemente scolpita, gli interni con i suoi bellissimi affreschi non sono certo da meno.
Gli affreschi e le bellissime decorazioni, ancora largamente originali e con pochi interventi di restauro, nella haveli Patwon ki a Jaisalmer.
Le ripide e strette scalinate che conducono nelle varie stanze della haveli, con le porte finemente intarsiate. Le nicchie nei muri venivano utilizzate come porta-oggetti o per le lanterne. Questa haveli si sviluppa su ben cinque piani.
La terrazza all'ultimo piano della haveli Patwon ki, offre un panorama mozzafiato su Jaisalmer, la città gialla, e sul forte di Jaisalmer che domina la città dall'alto.
All'esterno di un'altra haveli, fa la sua bella mostra un elefante di pietra porta-fortuna.
Per visitare Jaisalmer occorre almeno un giorno intero, dalla mattina alla sera. Si consigliano pertanto un paio di pernottamenti (arrivando la sera prima) in uno dei tanti hotel disponibili sia nella città nuova, sia all'interno della fortezza. Se invece desiderate un tour più approfondito del deserto del Thar o dei villaggi vicini, evitando le oasi piene di turisti nelle immediate vicinanze di Jaisalmer, occorre dedicare più tempo (ed eventualmente, anche pernottamenti fuori dalla città).
Il periodo migliore per andare a Jaisalmer va da novembre a marzo, come per tutta l'India del nord.
Il tour a Jaisalmer inizia con un escursione a Sunset Point (Vyas Chhatri) al tramonto, da dove si può osservare un panorama sull'intero Forte di Jaisalmer che domina in lontananza, da una altura, tutta la città nuova. Il luogo ospita anche un antico cimitero brahamano con i suoi padiglioni. Jaisalmer è chiama anche la città gialla, per il colore dell'arenaria utilizzata in edilizia.
Tra le principali cose da vedere a Jaisalmer, abbiamo infatti proprio l'omonimo Fort, al quale si accede da un'ampia piazza che offre un bel panorama sulle mastodontiche mura e sui bastioni.
La salita verso la città vecchia di Jaisalmer e l'ingresso nella fortezza, avviene lungo una ripida stradina lastricata che attraversa quattro maestose porte della rocca. Il transito alle auto nel forte è vietato (e sarebbe comunque impossibile per le stradine strette), quindi gli unici mezzi che circolano sono motorini e tuk tuk.
Dalla strada di accesso per il Forte di Jaisalmer, si notano grossi massi sferici posizionati sulla cima delle mura, che venivano usati a scopo difensivo facendoli cadere sopra i nemici.
Osservando da vicino le mura delle varie possenti strutture, di evince che i grossi blocchi di pietra che le compongono, sono tenuti insieme a secco, senza l'uso di malte.
Oltrepassate le porte di accesso alla fortezza di Jaisalmer, si accede alla piazza principale del forte, conosciuta come Chaugan Puda o Main Chowk, dove un tempo si svolgeva la terribile pratica dello Johar, ovvero del suicidio collettivo delle donne che, dopo una sconfitta, si immolavano per non farsi catturare dai nemici. Sul Main Chowk si affaccia il Palazzo del Maharawal, sede del Jaisalmer Palace Museum, la cui facciata mostra una incredibile maestria nella lavorazione della pietra arenaria gialla, utilizzata per decorare balconate, verande e finestre.
Sulla Chaugan Puda, di fianco al Palazzo del Maharawal, si affaccia anche un piccolo tempio, realizzato in pietra arenaria gialla come il resto della città.
Il Palazzo del Maharawal è un intricato susseguirsi di stanze e cortili, come in un insieme di scatole cinesi. Ogni volta che si ha la possibilità di osservare la facciata, non si può non restare affascinati dall'incredibile lavorazione della pietra arenaria gialla, scolpita con un tale livello di dettagli, che si potrebbe pensare di tratti di legno piuttosto che di pietra.
Il Palazzo del Maharawal ospita anche il Jaisalmer Palace Museum, dove si può osservare una ricca collezione di oggetti d'epoca, come antichi troni in argento e statue risalenti al XV secolo.
Varie finestre e balconate del Palazzo del Maharawal offrono pittoresche viste panoramiche sul Forte di Jaisalmer e sulla città nuova che si estende ai suoi piedi. Il colore dominante è sempre il giallo, per la pietra arenaria utilizzata sia in passato, sia attualmente.
Alcune sale del palazzo sono state preservate per conservarne l'aspetto originale, influenzato dall'architettura tipica dei vari periodi storici. Nella Sarvottam Niwas (dimora eccelsa) si possono ammirare belle piastrelle cinesi in ceramica blu.
Intanto, continuano a susseguirsi uno dietro l'altro, piccoli cortili sui quali si affacciano balconate di arenaria scolpita con incredibile maestria. I passaggi sono spesso stretti e creano piccoli labirinti, perché questo confondeva i nemici ed impediva di attaccare in massa.
Per quanto potevano essere sfarzose le stanze e decorate le facciate, i bagni erano molto più umili... per non dire, tetri...
Gli stretti, quasi claustrofobici corridoi, che collegano tra loro i cortili, dai quali poi si accede alle varie sale.
Una finestra originale conservata nel museo, mostra la grande abilità degli scultori nello scolpire la pietra arenaria, fino ad ottenere motivi di rara finezza.
Un antico plastico realizzato in arenaria gialla, mostra una mappa tridimensionale della fortezza di Jaisalmer.
Fuori dai palazzi, ma restando ancora dentro le mura della fortezza, la vita si svolge normalmente. Il Forte di Jaisalmer è infatti ancora abitato e possiamo trovare negozi di souvenir, piccoli hotel tradizionali e, ovviamente, le case della popolazione locale.
Una attrazione da non perdere assolutamente quando si visita Jaisalmer, sono i templi giainisti costruiti tra il XII e il XV secolo. L'edificio principale è il Rishabdev Temple del quale ne vediamo la facciata in questa foto.
Il tempio di Rishabdev ospita numerose statue in marmo della divinità e del profeta ed è molto frequentato dai pellegrini che giungono fin qua da tutta l'India.
Il tempio di Rishabdev presenta inoltre squisiti bassorilievi che possono essere ammirati salendo una scalinata che porta sotto alle cupole.
Anche le colonne sono finemente scolpite e presentano intriganti dettagli.
Anche l'adiacente tempio di Sambhavnath, presenta colonne finemente scolpite.
La statua di marmo della divinità nel tempio giainista di Sambhavnath, i bassorilievi incredibilmente dettagliati e le belle statue.
Fuori dalle mura della fortezza, Jaisalmer ha l'aspetto di una tipica città di provincia dell'India, con i bovini che riposano per strada.
Passeggiando per le vie di Jaisalmer, non è raro imbattersi in costruttori di marionette, tradizionale attività artigianale della regione.
Una delle cose da vedere a Jaisalmer, sono le sue meravigliose haveli. Ce ne sono diverse, la più bella probabilmente è la Patwon ki Haveli, risalente ai primi anni del XIX secolo, molto interessante in quanto, avendo subìto solo interventi di restauro minimi, permette di apprezzare meglio il reale aspetto che avevano originariamente queste case, dimora di ricchi imprenditori e commercianti.
Se la facciata esterna della Haveli impressiona per le sue sontuose decorazioni in arenaria pazientemente scolpita, gli interni con i suoi bellissimi affreschi non sono certo da meno.
Gli affreschi e le bellissime decorazioni, ancora largamente originali e con pochi interventi di restauro, nella haveli Patwon ki a Jaisalmer.
Le ripide e strette scalinate che conducono nelle varie stanze della haveli, con le porte finemente intarsiate. Le nicchie nei muri venivano utilizzate come porta-oggetti o per le lanterne. Questa haveli si sviluppa su ben cinque piani.
La terrazza all'ultimo piano della haveli Patwon ki, offre un panorama mozzafiato su Jaisalmer, la città gialla, e sul forte di Jaisalmer che domina la città dall'alto.
All'esterno di un'altra haveli, fa la sua bella mostra un elefante di pietra porta-fortuna.