21 Novembre 2024
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Rajasthan: quando andare, cosa vedere e cosa mangiare

17-06-2024 17:50 - News Turismo
È sufficiente nominarlo per sentire il profumo di spezie, immaginare la vita di maharaja leggendari e aver voglia di partire, ma prima di prenotare il tuo tour probabilmente ti porrai una domanda: quando andare in Rajasthan? Senza dubbio questa è la meta obbligatoria di ogni primo viaggio in India, anche se è meglio scegliere bene la stagione in cui andare per evitare il caldo più intenso ed eventualmente i monsoni.
La cosa migliore da fare è definire i dettagli del tuo itinerario e, di conseguenza, stabilire qual è il periodo migliore per partire.

Quando visitare il Rajasthan?
Tra i mesi di ottobre e marzo potrai dedicarti all’esplorazione del Rajasthan e godere di temperature miti e piacevoli, che oscillano da una minima di 10°C a una massima di +20°C. Il clima del periodo è ideale per esplorare le tante attrazioni all’aperto offerte dal territorio e ti eviterà sia il caldo intenso che le piogge monsoniche.
Tuttavia puoi scegliere un altro periodo per il tuo viaggio qui, in funzione delle tappe del tuo tour e delle tue preferenze.
Infatti, se le alte temperature non ti spaventano, in estate – tra aprile e giugno – è possibile visitare luoghi come il Mount Abu, Kumbhalgarh o Ranakpur e tutte le attrazioni turistiche al chiuso. In questa stagione, assistere al risveglio delle altre città dello Stato durante le prime ore del mattino, od osservarle in tarda serata quando diventano sempre più sonnacchiose con il passare delle ore, ha qualcosa di poetico.
Nei mesi da luglio a settembre, invece, il monsone e il post monsone rendono le temperature piacevoli e permettono di osservare il paesaggio trasformarsi sotto la pioggia battente durante i temporali. Questo è il periodo perfetto se desideri evitare folle di turisti e per visitare Bundi, Udaipur e il Parco Nazionale Keoladeo.
In più, al di là della stagione, se ami le tradizioni e la cultura potresti considerare di viaggiare durante una festività o ricorrenza locale. Per esempio, a marzo si tengono l’Holi – il festival dei colori, dell’amore e della primavera – e il Gangaur – il festival della felicità coniugale – il Mewar a Udaipur e l’Elephant Festival a Jaipur. Ogni scusa è buona per un viaggio in questa regione: ti basta avere le ferie e prepararti a vivere un’esperienza indimenticabile.

Quanto tempo ci vuole per visitare il Rajasthan?
Il Rajasthan è lo stato più grande dell’India, quello più famoso per numero e bellezza delle attrazioni turistiche e quello effettivamente più gettonato, soprattutto da chi si reca in questo paese per la prima volta.
Di conseguenza, se ti stai domandando quanto tempo ci vuole per visitare il Rajasthan come si deve, sappi che sono sufficienti 9 giorni per godere delle principali meraviglie del paese.

Da Delhi a Udaipur, la città bianca
Atterrando a Delhi, la cosa migliore da fare è iniziare proprio visitando la capitale indiana partendo dal centro britannico Connaught Place e percorrere i grandi viali che portano agli istituti governativi (Parlamento, ministeri, ambasciate e l’India Gate). Il Rajasthan è un paese di grandi contrasti, come quello che vivrai sulla tua pelle dopo aver visitato il Gurudwara Bangla Sahib, un grande tempio sikh, se ti getterai nel caos di Chandni Chowk nella città vecchia, dove si trovano anche il Forte Rosso e la Moschea del Venerdì.
Raggiungi poi il Raj Ghat, luogo di cremazione del Mahtma Gandhi, una delle figure storiche più importanti dei nostri tempi, il Lotus Temple e il Qutub Minar.
Fai una sosta per visitare lo splendido complesso jainista di Ranakpur e, al tuo arrivo a Udaipur, scopri i segreti del Museo dei Maharaja al Palazzo di Città, del tempio Jagdish e di un numero eccezionale di giardini. Dopo qualche ora di navigazione sul lago Pichola, potrai godere del sontuoso palazzo Jag Mandir – anche chiamato “Lake Garden Palace” – e nel pomeriggio rilassati passeggiando per il bazaar. All’incrocio dei bazaar, appunto, puoi osservare le decorazioni incredibili del Jagdish Mandir, il tempio di Udaipur. Se invece preferisci approfondire la conoscenza dei templi induisti, non c’è niente di meglio di un’escursione a Eklingji e Nagda.

La celebre città blu e la città sacra creata dal Dio Brahma
Una volta nella città blu, sali a bordo di un’auto-rickshaw (tuk tuk) e parti alla scoperta dei suoi vicoli fino al Sadar Bazar. E prima di partire per Pushkar, visita il Forte di Mehrangarh.
Pushkar significa fiore di loto e la leggenda narra che sia nata proprio dai petali di questo fiore, quando Brahma, divinità indù creatrice del mondo, sconfisse il demone Vajra Nabha colpendolo con un fiore di loto. Uno dei petali che cadde dopo l’impatto con il demone, avrebbe creato il lago di Pushkar.
In questa città sacra esplora i Ghat e l’unico tempio esistente dedicato proprio a Brahma, raggiungi la vicina Ajmer per visitare la tomba-moschea di Garib Nawaz e, sulla strada per Jaipur, fermati a osservare la Città d’oro.

Jaipur e Agra: verso il Taj Mahal
Prima di arrivare a Jaipur, se il tuo itinerario lo prevede, potrai entrare nelle Haveli a Mandawa – le dimore dei ricchi mercanti Marwari a Mandawa – e nel Jhunjhunwala Haveli.
Nella città rosa, chiamata così per il colore dell’arenaria di cui sono costruiti i suoi palazzi e i muri che la circondano, non può mancare una visita al famoso tempio delle scimmie, al Palazzo dei Venti, al Palazzo di Città e all’Osservatorio Astronomico.
A circa 13 km da Jaipur troverai il complesso monumentale del Forte di Amber, Patrimonio UNESCO, e ad Abhaneri ti attende il monumentale pozzo a gradoni Chand Baori.
Esiste un limite alla bellezza che si può ammirare? Pare di no, perché ad Agra troverai il complesso imperiale Fatehpur Sikri, il Forte Rosso e il Taj Mahal.

Orchha, Khajuraho e Varanasi
Orchha è ricca di edifici costruiti tra il XVI e il XVII secolo, uno più bello dell’altro, mentre Khajuraho è la sede dei templi del Gruppo Occidentale e delle loro sculture erotiche.
È poi doveroso raggiungere Varanasi, scendere i Ghat e attraversare il fiume sacro in barca per osservare i credenti immergersi nelle sue acque e i palazzi dei maharaja sulla riva.

Cosa mangiare in Rajasthan?
Un viaggio è incompleto senza assaporare i piatti tipici del luogo, soprattutto durante un tour del Rajasthan: la sua cucina infatti è tanto ricca quanto la sua cultura. Quali prelibatezze scegliere allora e cosa mangiare in Rajasthan?
Secondo noi dovresti di certo provare il Daal Baati Churma, il piatto tradizionale più famoso del territorio. Si tratta di un piatto unico con panini fritti croccanti immersi nel ghee – i Baati, appunto –, serviti con Daal speziato e piccante e Churma dolce: un mix salato e dolce che risveglierà le tue papille gustative, impossibile da descrivere ma assolutamente da assaggiare.
Il Laal Maas è un piatto a base di carne piccante cucinata con pomodori, peperoncini e spezie. Il risultato è un sapore pungente e delizioso, vibrante proprio come il Rajasthan.
Intanto che sei qui, prova anche:
– il Pyaaz Ki Kachori, Kachori ripieni di cipolla e spezie, guarniti con chutney e dahi,
– i Gatte, ossia bocconcini di farina serviti in varie preparazioni,
– il Kadhi, un piatto molto comune nella nazione ma più speziato nella versione rajasthana.
Cerchi uno spuntino per spezzare la fame? Scegli il Mirchi Bada, uno snack piccante perfetto per la colazione o con il tè del pomeriggio.
Se il tuo punto debole sono i dolci, lasciati tentare dai Mohan Thaal, i dolcetti preferiti nientemeno che dal dio indù Bhagwan Krishna, dal Ghevar, un dolce esagonale o tondo di pastella fritta, o dal Moong Ki Daal Ka Halwa, servito ai matrimoni reali.
I golosi saranno accontentati anche da Malpua, Balushahi e molte altre squisitezze, ma attenzione a eventuali reazioni allergiche: i dessert contengono molto spesso frutta secca.
Possiamo dire che tra palazzi maestosi, testimonianze storiche, spiritualità e cucina, in Rajasthan troverai cibo per l’anima, davvero in ogni senso


Fonte: Luigi Bini

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